Cara Francesca,
spero che tu stia bene; è da tanto che non ho più tue notizie e questa lettera mi sembrerebbe il modo migliore per riallacciare i nostri rapporti “di penna”. Il tuo amore, la tua assione per l’arte, la cultura e la letteratura ormai hanno contagiato anche me. Il mondo artistico è ormai anche per me fonte di gioia e tal punto vorrei renderti partecipe di una mia recente visita al museo innovativo, all’avanguardia, posto sicuro per l’arte e gli artisti innovativi.
Lo scorso 23 aprile ho preso parte ad una visita guidata al Fiermonte Museum situato nel cuore di Lecce. Il museo corrisponde ad una fondazione dedicata ad Antonia Fiermonte, pittrice e violinista dalle origini pugliesi. La Puglia, dunque, attraverso la città di Lecce diviene il ponte di passaggio tra presente e passato, in un lasso temporale in cui si intrecciano le proprie origini, le proprie radici, con l’essenza creativa e biografica della pittrice.
Il Fiermonte Musuem, fondato dai nipoti di Antonia, presenta delle Suite tematiche e dei giardini che rimandano alle atmosfere delle estati pugliesi in cui l’emozione che le sculture suscitano è paragonabile alla luminosità delle stelle. Ogni scultura è portavoce di passione, bellezza, incanto, diversità artistica e storia personale della pittrice.
Attraverso la scultura chiamata “Le pont”, è possibile fare un viaggio nel presente e nella vita di Antonia. Quest’ultima, diviene nella città di Parigi la musa ispiratrice dello scultore René Letourneur. Egli rimane affascinato dalla bellezza della donna, dalla sua vivacità, dal suo incanto, dalla sua vitalità, a tal punto da mandare in crisi il suo matrimonio per vivere la vera essenza dell’amore con Antonia. “Le pont”, dunque, rappresenta proprio il canale che porta alla bellezza che suscita incontro attraverso i nudi di Antonia, le linee tonde, raffinate, realizzate in marmo per mantenere la vitalità e il movimento del corpo. La scultura diventa un ponte tra la bellezza e il mondo reale in grado di suscitare all’osservatore le stesse emozioni dello scultore.
Nella suite accanto, la vita di Antonia si intreccia all’esistenza dello scultore Jacques Zwobada, amico del marito, con cui intraprende una relazione e vive un amore folle. Attraverso la scultura “Verticale” Zwobada rappresenta Antonia, una musa artistica. L’opera rimanda al tema della passione tra i due innamorati, alla lotta interiore per un sentimento che non riescono a controllare attraverso uno stile espressionista che rappresenta l’essenza moderna dell’esistenza umana. L’ossessione dunque è il vero sentimento che lo scultore prova nei confronti della propria donna, essa è sinonimo di un sentimento incontrollabile, di un’intesa fisica e mentale che sfugge al dominio dell’uomo.
La visita si conclude con un finale emozionante, un epilogo attraverso il quale, grazie alla tecnologia della proiezione in 3D, è possibile immergersi nella vita della pittrice, nella sua infanzia nella città di Bari, nei suoi anni nella città di Parigi, nelle sue folli e passionali relazioni con i due scultori, nelle sculture che hanno preso vita dalla bellezza di Antonia, nel museo, che diviene per la Puglia luogo di innovazione moderna in cui è possibile di immergersi nell’arte contemporanea passata, ma è anche isola di riposo per i nuovi artisti emergenza.
Spero di poterti rivedere presto e magari organizzare una visita guidata in questo paradiso artistico leccese.
A presto!
Anastasia D’Arpe